mercoledì 17 agosto 2011

"O"




"O"


“Finalmente una donna che lo confessa! Cosa confessa? Quel che le donne non hanno mai ammesso, oggi più che mai. Quello che gli uomini hanno sempre rimproverato loro: che sono schiave dei loro istinti; che in loro tutto è sesso, anche lo spirito” (J.Paulhane).

Non sempre sono i grandi personaggi letterari a creare emuli nella vita reale, a far nascere mode o generare archetipi, a volte il merito di un autore è di aver colto un'idea, un personaggio che noi "crediamo esista" per dare corpo (seppur letterario) ad un idea, una pulsione, un bisogno che sappiamo essere sempre esistiti dentro di noi.
"O" è questo, la "manifestazione letteraria" dell' idea di sottomissione, di dedizione, di abbandono che alberga nei cuori di chi legge, un' idea che era senza un nome e che dopo Pauline Réage ne ha uno, un nome composto da una sola lettera......"O".....

"O".......l' annientamento della personalita', voluto e desiderato.........per essere semplicemente se stessa.....

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